Volti di marmo

allestimento

Firenze, ITALIA - 2001

Inevitabile affrontare il tema di un progetto per una esposizione senza inserirsi nel dibattito perenne sui modi del mostrare. L’idea di progetto nasce dal confronto tra le varie esigenze e aspettative del promotore con le opere e la loro specificità. Abbiamo cercato di coniugare l’obbiettivo di una naturale flessibilità e adattabilità del sistema espositivo ai vari possibili contesti e di stimolare e sostenere un approccio emotivo con il visitatore, evitando però forzature e sovrapposizioni di stili in cerca di facile visibilità. E’ sembrata naturale quindi la scelta di un linguaggio che fosse nel contempo neutrale nel rapporto con le opere esposte e di forte, chiara e autonoma identità nel rapporto con il contesto. Abbiamo scelto un materiale appartenente alla storia ma anche alla modernità,

un ottone brunito, monocromo ma non piatto, con il quale modellare forme semplici ma non scontate, che costituiscono, ora e nei prossimi futuri contesti, un mondo a parte, dedicato ai “Volti di marmo”. L’utilizzo di varie tematiche espositive possibili (le basi, i pannelli, l’illuminazione) ha dato vita ad un “elemento espositivo” che non è semplicemente un nuovo oggetto, ma un’esperienza. Le forme, le tecniche e i materiali usati per l’allestimento vengono offerti in apparente servitù agli oggetti esposti e alla loro conoscenza. Le loro proprietà, chiamate ad esibire e sviluppare le proprietà degli oggetti esposti, in realtà le definiscono e ne restano definite. Interagendo, costituiscono una struttura significante, un’esperienza di conoscenza.

L’utilizzo di luci di accento e luce diffusa fa si che non si perda la morbidezza del modellato e non si appiattisca l’espressività dei volti. La possibilità di trasferire la mostra in altri spazi ha condotto ad una sorta di decontestualizzazione degli elementi espositivi: lo spazio dell’esposizione diviene un contenitore quasi neutro, con drappeggi coprenti e teli trasparenti che velano e rivelano.

Le basi integrano i busti e le teste senza ridurne la singolarità: diventano il loro prolungamento espressivo nello spazio scomparendo e annullandosi in esso. I pannelli di fondo impaginano gli oggetti e li dispongono nello spazio. Il sistema è dotato di un elemento di illuminazione bilanciata, integrata con il disegno delle basi e dei pannelli di fondo.

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