Terza Torre Regione Toscana

concorso

Alla base di tutto l’idea di creare, in prospettiva futura, un organismo composito e unitario costituito sia dalle preesistenze che dalla nuova torre, portatore di una identità nuova, definita eppure fluida, ma non derivata dalla semplice sommatoria di componenti diversi.
I vari elementi si uniscono e si integrano attraverso un linguaggio principalmente costituito dalla interpretazione e dalla integrazione con il verde presente sia nel nuovo paesaggio dell’area di progetto sia integrato come elemento costituente, nei cortili, nelle terrazze, nella grande serra che fa da magico anello di congiunzione delle torri 1 e 2 , nella grande loggia affacciata verso il centro al 12 piano.

L’architettura si esprime in un linguaggio costituito dalle forme morbide delle superfici, con l’utilizzo di materiali sensibili alla luce e alle sue variazioni che rivestono le facciate degli edifici esistenti e che si trasformano e si congiungono tra loro, esaltando la trama e l’architettura totalmente nuova della terza torre.

Il Basamento
una grande e spessa piastra, circolare, possente eppure leggera, aggettante e protesa verso Via della Toscana, costituisce il basamento forte e trasparente sul quale si innestano la torre 1 e la Terza Torre, sottolineando il momento di incontro e connessione tra la città ( capoluogo ) e il suo centro amministrativo regionale.Vista dall’alto, dagli uffici ma anche nella ormai consueta prima visione che si ha oggi dei luoghi, attraverso ovvero Google Map, la piastra, finita con un massetto in cemento bianco fotocatalico e con il giardino formale si presenta come un grandioso elemento, intarsiato da essenze tappezzanti che seguiranno, idealmente, il modello di disegno dei cortili interni al livello sottostante, essenze modellate secondo disegni ispirati ai temi classici dei cortili e dei giardini rinascimentali.
La profonda loggia aggetta sul sottile specchio d’acqua che ne moltiplica l’ampia e curva parete vetrata. Pulizia, trasparenza, apertura, proiezioni future che incorniciano uno dei due principali ingressi al complesso, quello diretto dalla strada e dalla tranvia che connette sia con le funzioni amministrativi del complesso sia, indipendentemente, con gli spazi autonomamente accessibili e aperti alla città, per esempio l’auditorium.

L’Esistente
Le due torri esistenti saranno visivamente collegate, ammorbidite e contenute da involucri dalle linee fluide, sia per l’andamento delle superfici che per la forma stessa degli elementi costituenti.
Sarà una “pelle” dal vibrante effetto cannettè, costituita da alte aste cilindriche di diametro 20 cm, realizzate in fibra di vetro opalescente e completamente riciclabile, con una colorazione leggermente ambrata.
Si tratterà di una specie di mantello, dalla consistenza ora quasi compatta ora trasparente che consentirà il passaggio della luce naturale verso l’interno e di quella artificiale verso l’esterno, con la possibile creazione di morbidi e vibranti scenari luminosi notturni.
Subito dietro la quinta esterna (cilindri di fibra di vetro) troviamo una articolata struttura di acciaio che avrà al tempo stesso la funzione di adeguamento sismico dell’edificio e quella di struttura portante per la quinta che, accoppiata ad una parete vetrata per tutta l’estensione delle facciate esistenti, avrà la funzione
di apportare un importante miglioramento dell’isolamento termico. Si creerà infatti, tra la superficie vetrata e le facciate preesistenti, una intercapedine continua, di profondità variabile 80/120cm (da adibire anche a passaggi impiantistici e percorsi per la manutenzione).

VISTA VIALE TOSACANA

VISTA VIA DI NOVOLI

La Terza Torre
La nuova “pelle” che avvolge la torre 1 si estende in un abbraccio dal quale emerge la torre nuova, che si erge fino 61 m, composta da undici livelli adibiti ad uffici e due, in alto, dedicati a impianti e deposito acqua, oltre ai due organizzati sotto la grande piastra. La pianta dei livelli operativi è pensata in modo da essere la più libera e flessibile possibile. La maglia strutturale di base infatti è costituita da una semplice partitura di pilastri perimetrali e dal nucleo dei collegamenti verticali, mentre la funzione di controvento è parzialmente assolta da un sistema esterno di “brise soleil”, a ordine gigante , giustapposto alle vetrate, un sistema costituito da maglia strutturale in acciaio (con finitura esterna in alluminio nella colorazione del bronzo chiaro).
Funzione e decorazione si sommano in un linguaggio che è al tempo stesso contemporaneo ma anche liberamente ispirato ai cromatismi decorativi della tradizione, delle costolature marmoree delle facciate o alle dinamiche nervature del modernismo.

Accessibilità e controlli accessi e percorsi interni
La grande e spessa piastra che ospita il piano terra, costituisce il principale punto di accesso al complesso della Nuova torre e delle due torri esistenti.
Su questa, due grandi punti di ingresso permettono l’accesso al centro direzionale tramite l’identificazione e il controllo da parte di sistemi di riconoscimento come tornelli automatici. Per favorire un controllo ulteriore, in prossimità dei due ingressi viene collocata anche la portineria con il preposto servizio di vigilanza.
Per tutte le attività che si svolgeranno in contemporanea o anche al di fuori dell’orario di lavoro degli uffici della Regione, come ad esempio l’auditorium e i suoi spazi, sono state opportunamente studiate delle entrate separate e indipendenti.

CONTROLLO ACCESSI

CONNESSIONE DELLA STRUTTURA
OPERATIVA

STRUTTURA OPERATIVA
REGIONALE

ACCESSI LIBERI

Filosofia dell’idea
Il progetto paesaggistico riqualifica e integra gli spazi aperti esistenti per offrire ai lavoratori e ai cittadini una raccolta simbolica dei paesaggi iconici della Regione Toscana. Ciascuno spazio verde delineato dal progetto architettonico è occasione per rievocare, tramite opportune soluzioni formali e consociazioni vegetali, un paesaggio plasmato dall’azione dell’uomo nel tempo, dalla cultura, dall’arte, dal desiderio di conoscere e condividere.
Il disegno di ciascuna area media fra il paesaggio cui si riferisce e il contesto urbano in cui è calato, attraverso l’uso di linee nette, apprezzabili anche dall’alto delle tre Torri, e scelte vegetazionali guidate dal contenimento delle operazioni di manutenzione. Così come nel paesaggio toscano nulla è lasciato al caso o sprecato, così il lotto è articolato in spazi verdi ben individuati e riconoscibili, che partecipano con le architetture all’identità del luogo.

1.INGRESSO PRINCIPALE

Riferimento: gli arbusteti al limite collina.
Un’aiuola di sanguinelle (Cornus sanguinea), specie orna mentale a bassa manutenzione, inte­ressante anche in inverno per il colore dei fusti.

2.AIUOLA FIORITA

Riferimento: le coltivazioni.
Tre mimose (Acacia dealbata) dalla chioma legge­ra, un letto di giaggioli toscani (Iris germanica var. fiorentina) e prato nativo. Fiori e nettare per gli insetti pronubi già a fine inverno.

3. TERRAZZA COPERTA

Riferimento: belvedere
Un contenitore con Aralia (Fatsia japonica) e Pito­sforo (Pittosporum tobira), specie rustiche sem­preverdi, fresche e dalle forme sinuose.
Una seduta in legno attorno alla vasca verde.

4. GIARDINO SEGRETO

Riferimento: climate change.
Un albero di Canfora (Cinnamomum camphora) in vaso, specie esotica che da rarità ornamentale si sta diffondendo anche in Italia a seguito del muta­mento del clima. Lungo il perimetro del contenito­re circolare una seduta accoglie i visitatori.

5. GIARDINO PENSILE

Riferimento: la macchia mediterranea.
Un leccio (Quercus i/ex) e un’aiuola aromatica di arbusti e suffrutici adatti alle posizioni esposte al sole e ai venti. Solo potature di riordino e svec­chiamento al bisogno. Una lunga seduta sul fondo del prato.

6. GIARDINO FORMALE

Riferimento: i giardini storici della Toscana. Cipressi (Cupressus sempervirens ‘Stricta’), bossi topiati (Buxus balearica) ed edera (Hedera colchi­ca): semplicità di gestione grazie alle dimensioni contenute e agli spazi regolari. Arredi in pietra di forma coerente con la geometria degli spazi.

7. GIARDINO NATURALE

Riferimento: giardini storici e sostenibilità. Estensione del giardino formale (3) alla copertura della piastra con erbacee perenni, rustiche, che ri­scriveranno la trama verde nel tempo. Manutenzio­ne limitata alle potature di riordino.

Tutto lo studio della disposizione interna dei diversi ambienti richiesti, si fonda sul rispetto dei criteri principali che permettono una fruizione e un’accessibilità facilitata e alla portata di tutti gli utenti che vivono la nuova struttura. Al fine di poter rispondere ad una possibile richiesta di modularità della struttura nel tempo e dell’adattabilità degli spazi interni, si è ricorso alla soluzione di una struttura portante di tipo puntiforme, in modo da avere la possibilità di scegliere tra spazi molto divisi e rigorosi o spazi open-space senza alcune partizione interna.

L’attenzione si è rivolta principalmente agli ambienti dedicati alle postazioni di lavoro, in conformità alla prescrizioni normative della legge vigente riguardante la tutela e la salute dei lavoratori. L’ipotesi distributiva dei diversi nuclei di uffici da inserire nella nuova costruzione, si riferisce alle richieste esplicite indicate all’interno del bando e al numero di postazioni di lavoro da raggiungere. Tutti gli spazi dedicati agli uffici e quelli annessi sono facilmente raggiungibili dall’ingresso principale posto al piano terra tramite un sistema di collegamenti verticale che conducono fino all’ultimo piano della
terza torre.
Al fine di lasciare più spazio possibile per i giardini e la vivibilità al piano terreno si è creato il percorso di collegamento tra le tre torri al piano interrato -1. La rampa pedonale, che dal nuovo ingresso della terza torre al piano terra porta al piano interrato, guida il fruitore alla prima torre, attraversa la serra che ospita le collezioni di cicadales e di palme del Giardino dei Semplici e accompagna alla seconda torre esistente a nord.